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Palermo, piazza Magione

Piazza Magione

Piazza Magione è una storica piazza di Palermo situata nel quartiere Kalsa.

La piazza, di forma quasi perfettamente quadra, prende il nome dalla Chiesa della Magione e dall'omonimo convento, ubicati rispettivamente su lato Sud-Est e al centro esatto della stessa. Essa ebbe a crearsi durante la seconda guerra mondiale in seguito ai forti bombardamenti che colpirono la città. Successivamente si pensò di utilizzare gli spazi creati dalla devastazione bellica con la costruzione di un asse viario alternativo alle vie Roma e Maqueda, due delle più importanti arterie stradali del centro. L'idea era quella di realizzare una strada che tagliasse il centro storico da Nord a Sud ma, per fortuna, il progetto non ebbe un seguito e così furono preservati, anche se  indirettamente, monumenti e palazzi storici di grande valore artistico e architettonico che con molta probabilità sarebbero stati demoliti per far posto alla nuova arteria stradale.
In ricordo di alcuni degli edifici che un tempo insistevano nella odierna piazza sono rimaste alcune delle fondamenta che poi ripristinate e rese stabili, oggi squarciano volutamente il grande prato verde, realizzato sul finire degli anni 90, che ricopre quasi interamente la superficie della piazza.
Negli ultimi anni la Magione è stata riscoperta soprattutto dai giovani che hanno fatto del suo prato un punto di raduno serale, grazie anche alla presenza dei molti locali di intrattenimento aperti nei dintorni fino a tarda notte.
L'area della piazza, specialmente nel periodo estivo, ospita spesso concerti e manifestazioni musicali e culturali. Tra queste, di un certo rilievo è certamente la manifestazione estiva Kals'Art, organizzata dal Comune di Palermo. Non ultima la celebrazione del Memorial Day sulla strage di Capaci, in ricordo dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che nel quartiere Kalsa sono nati e cresciuti e ai quali la stessa piazza Magione si intende intitolare.

La chiesa di Santa Maria dello Spasimo è uno dei complessi architettonici più importanti del quartiere della Kalsa, si trova a pochi passi da piazza Magione

L'edificio, costruito nei primi del 1500 come da autorizzazione di Papa Giulio II, successivamente fortificato dal vicerè di Sicilia don Ferrante Gonzaga, divenne  bastione di difesa della città di Palermo contro gli assalti dei turchi che guidati dall' imperatore Solimano II° ne minacciavano l'assedio
Nei secoli successivi l'impianto venne più volte rimaneggiato e trasformato in teatro, poi chiesa, quindi lazzaretto, poi magazzino e infine, nel 1855, divenne ospedale per malati terminali.
L'alluvione del 1931 provocò i primi seri danni alla struttura, un muro e un arco rischiarono il crollo. I terremoti del 1940 e del 1968 purtroppo diedero il colpo mortale all'edificio che ne restò irreparabilmente danneggiato.
Ai giorni nostri, dopo un lungo restauro non privo di difficoltà, lo Spasimo è divenuto sede di numerose manifestazioni artistico culturali. Il luogo possiede un fascino misterioso che sfidando il tempo ancora oggi viene nettamente percepito da tutti i visitatori che ne calpestano il suolo, incutendo in loro quasi un timore reverenziale verso quello che queste mura hanno rappresentato, contenuto e protetto per ben cinque secoli.

Il quartiere Kalsa

Il primo nome del quartiere è Kalsa che deriva dall'arabo al Khalisa, che significa la pura o l'eletta. Il nome attuale è Mandamento Tribunali, perchè un tempo presso il palazzo storico noto con il nome Palazzo Chiaramonte-Steri  che si trova all'interno del quartiere, aveva sede il tribunale dell'Inquisizione ma, in realtà la zona viene oggi comunemente indicata con il vecchio nome arabo. l'insediamento, come accennato, nasce in periodo arabo ed è il primo quartiere esterno rispetto alle mura più antiche di Palermo che si trovavano nella zona più ad Ovest. Esso venne costruito e fortificato in breve tempo per creare un altro polo difensivo alla città. Fu scelta questa zona come ubicazione, nei pressi dell'area Sud-orientale del porto che si andava espandendo, anche grazie all'apporto dei due fiumi Kemonia e Papireto e proprio perchè al suo interno vi era gia la cittadella fortificata dell'emiro Giafar.
Durante la successiva dominazione normanna vennero abbattute le mura arabe lasciando solo le mura esterne della città per favorire la comunicazione tra le aree e probabilmente perché non era più necessaria una tale protezione.
In periodo medievale la zona crebbe in maniera disorganica e casuale, infatti gli orti ed i bellissimi giardini esistenti venivano occupati per costruirvi all'interno, così il quartiere un tempo separato si ritrovò unito al quartiere ebraico. Infine l'espansione ne permise il congiungimento con la cittadella fortificata.
L'area venne risistemata nel XV secolo, e nel 1600 con il taglio di via Maqueda subì una prima profonda trasformazione. In seguito, lo stravolgimento definitivo arrivò con il taglio di via Roma che separò il centro città in due parti. Negli ultimi anni il quartiere, un tempo estremamente degradato, ha visto un rapido miglioramento, infatti al suo interno si alternano zone restaurate e zone in corso di restauro ma, ad oggi, si possono osservare ancora molti spazi in completo stato di abbandono e in preda ai vandali

Graffiti e Street Art a piazza Magione

La Street Art è il nome dato dai media di diffusione di massa atto a comprendere quelle forme di arti che si manifestino in luoghi pubblici (dall'inglese 'Arte di strada'), spesso illegalmente, nelle tecniche più disparate: spray, sticker art, stencil, proiezioni video, sculture ecc. La sostanziale differenza tra la Street Art e i Graffiti si riscontra nella tecnica non per forza vincolata all'uso di vernice spray e al soggetto non obbligatoriamente legato allo studio della lettera, mentre il punto di incontro che spesso fa omologare le due discipline rimane il luogo e alle volte alcune modalità di esecuzione, oltre all'origine mass-mediatica della terminologia (originariamente semplicemente Writing).

Recentemente, piazza Magione, o meglio le mura dei suoi antichi palazzi, sono state teatro di una manifestazione molto singolare che ha ospitato una collettiva di 14 tra i migliori artisti di street art, riconosciuti nel panorama italiano e internazionale.
L’evento, promosso dall'Associazione culturale Icod, ha preso il via il 20 maggio del 2009 con apertura ufficiale al pubblico il 26 maggio con le opere definitivamente completate. Si tratta di veri e propri capolavori ai confini del muralismo e dell'arte del graffiti o del writing. Linguaggi contemporanei accessibili a tutti e con i quali ciascun artista, a modo suo, ha intrattenuto un dialogo con il pubblico, attraverso racconti di vita attuale, con tematiche sociali, storie di cronaca, icone dell'universo musicale, o immagini di pura fantasia, tese in ogni modo a far riflettere chi sta a guardare.

Angelo Trapani

www.angelotrapani.altervista.org